Nelle giornate di martedì 9 e mercoledì 10 febbraio la flai ha partecipato al “Seminario di alto livello sullo stato degli stock ittici nel mediterraneo” organizzato dal Medac svoltosi a Catania.
Una due giorni importante per analizzare la condizione attuale dello stato degli stock ittici alla presenza del commissario europeo alla pesca Karmenu Vella e del sottosegretario Giuseppe Castiglione. Nella presentazione delle ricerche nella prima giornata si è sottolineato quanto lo stato degli stock sia in notevole crisi, tanto da evidenziare che il 90% delle specie studiate è sovra sfruttata.
È evidente che le misure adottate in questi anni per fronteggiare tale situazione non sembrano – secondo la ricerca – aver favorito il recupero della biomassa. Da qui la nostra forte preoccupazione nel caso in cui le eventuali soluzioni da mettere in atto riguardino un’ulteriore riduzione dello sforzo di pesca. In questi anni, l’effetto della riduzione dello sforzo di pesca si è riversato in maniera insostenibile su i livelli occupazionali, sia in Italia che negli altri Paesi che si affacciano nel Mediterraneo, con migliaia di posti di lavoro persi. Non ci possiamo permettere di perdere ancora posti di lavoro. Siamo convinti che la sostenibilità della risorsa sia legata in maniera indissolubile con l’attività lavorativa e con i pescatori ma, allo stesso modo, non si può più pensare di trovare una soluzione al problema eliminando posti di lavoro e chiudendo imprese. Se si vuole tentare una soluzione c’è bisogno di coinvolgere in maniera più diretta i pescatori mettendo al centro dei futuri piani di gestione il problema della sostenibilità socio economico al pari di quella biologica: sostenibilità della risorsa e sostenibilità sociale devono camminare di pari passo.
E in questo un ruolo importante lo riveste anche il Governo italiano che deve trovare le risorse necessarie per intervenire con strumenti ordinari per sostenere i pescatori nei momenti di inattività anche ai fini della tutela ambientale. Da tempo chiediamo il riconoscimento della cig ordinaria che sarebbe un valido aiuto.
Non si può più chiedere la collaborazione dei pescatori senza capire che il settore sta vivendo un momento di dura crisi e l’effetto di ulteriori restrizioni nell’attività di pesca, senza un valido sostegno economico, produrrebbe degli effetti devastanti sull’occupazione e sul futuro del settore della pesca.