Morte marittimo biscegliese, Flai: norme sicurezza non si applicano a pesca
“Le norme sulla sicurezza che si applicano a tutti i settori lavorativi (D.Lgs 81/2008) non valgono nella pesca. Ecco perché, forse, non conosceremo mai le ragioni alla base del malore, un infarto stando a quanto si legge sulla stampa, che non ha lasciato scampo al marittimo biscegliese”. Lo denunciano i segretari generali della Flai Cgil Bat e della Flai Cgil Puglia, Gaetano Riglietti ed Antonio Gagliardi, all’indomani della notizia “inattesa, come ogni evento fatale imprevisto, della morte di un pescatore di Bisceglie che ha perso la vita mentre era al lavoro sul suo peschereccio nelle acque di Giulianova in Abruzzo”.
“Alla famiglia del marittimo il cordoglio della Flai Cgil, siamo addolorati per quanto accaduto; quest’ultima morte sul lavoro lascia tutti noi anche molto preoccupati perché, dietro l’attività del lavoro del pescatore, si annidano rischi e pericoli, spesso sconosciuti ai più. Le drammatiche esperienze del passato e questa nuova tragedia ci devono far riflettere sul fatto che c’è ancora molto da fare sul versante della sicurezza, della prevenzione e del rispetto delle leggi in materia della pesca. La fragilità e il bisogno di un occupazione non possono prescindere da azioni concrete in materia di sicurezza e di prevenzione, gli unici strumenti necessari ad impedire altre vittime o ad evitare che altri lavoratori restino invalidi per tutta la vita”, spiegano Riglietti e Gagliardi.
La Flai Cgil di Barletta-Andria-Trani, la Flai Cgil Puglia e il livello nazionale, da anni mettono in campo una campagna mirata all’esposizione dei rischi volta alla prevenzione e alla sicurezza dei lavoratori della pesca, organizzando assemblee informative al fine di estendere la normativa (salute e sicurezza) del Testo Unico 81 anche a questo settore, attraverso la raccolta di firme già consegnate alla Presidenza della Repubblica. “Sul versante della sicurezza ci siamo impegnati a tutti i livelli affinché ci fosse una diffusione capillare del ruolo della rappresentanza sulla sicurezza affidata alla Rls (Rappresentante dei lavoratori sulla sicurezza) di Marineria le cui finalità e obblighi sono quelli di valutare e prevenire i rischi. Serve immediatamente, senza ipocrisie, che si prenda coscienza del pericolo che i lavoratori della pesca affrontano quotidianamente in mare aprendo immediatamente un confronto per il coinvolgimento delle Istituzioni, Capitaneria, parti sociali, Asl e Inail mirato a prevenire e mettere in sicurezza gli addetti di questo comparto”.