Flai-Fai-Uila: servono risposte su cig, sicurezza e lavoro usurante
Un tavolo di confronto e di rapida decisione, in cui istituzioni e parti sociali s’impegnino a costruire un nuovo e strutturato sistema di ammortizzazione sociale per i lavoratori del comparto della pesca. A invocarlo, è stata la delegazione unitaria di Fai Cisl, Flai Cgil e Uilapesca Uil, nell’ambito di una audizione tenutasi oggi alla Commissione lavoro della Camera dei Deputati.
“Da tanto tempo, ormai, i lavoratori del settore vivono una condizione di profonda crisi, aggravata dall’assenza di ammortizzatori sociali stabili – dichiarano in una nota congiunta le sigle di categoria – . Dopo nove anni, in cui l’aiuto è arrivato solo dalla cigs in deroga, diciamo che il tempo è maturo per dare vita a una vera e propria cassa integrazione guadagni strutturale anche nel comparto pesca. Non ci limitiamo alla semplice rivendicazione, ma mettiamo sul tavolo una proposta coerente, flessibile, economicamente sostenibile, capace di sostenere e dare certezze alle tante migliaia di persone e di famiglie che, a causa delle specificità del lavoro in questo comparto, non possono vedere assicurata una continuità del reddito lungo tutto l’arco dell’anno”.
“Inoltre, la piattaforma sindacale – continua il comunicato unitario – prevede che il lavoro del pescatore sia riconosciuto come usurante, e dunque goda delle deroghe e delle agevolazioni previste dalla legge. Si richiama, poi, l’esigenza dell’applicazione del Testo unico sulla sicurezza (dlgs 81/2008), che nel settore resta ancora inesigibile, determinando una inaccettabile arretratezza negli standard di tutela e di rappresentanza”.
In merito all’audizione di oggi, i confederali esprimono “soddisfazione per la sensibilità dimostrata dall’intera commissione, e in particolare del presidente, Cesare Damiano, Gessica Rostellato e Laura Venittelli” . Rilevato il clima di rinnovata attenzione, i sindacati “auspicano ora che si passi al più presto a una fase realizzativa partecipata, atteso che dal prossimo dicembre anche lo strumento in deroga cesserà”.