Ma è solo il primo passo. Con questo lavoro abbiamo avuto la conferma che c’è una sotto-denuncia di malattie professionali nella pesca e molti lavoratori, soprattutto immigrati, non sanno nemmeno di avere questa opportunità.
Abbiamo avuto la conferma che diverse malattie non sono riconosciute nelle tabelle previste dalla legge ed associate al lavoro di pescatore. Abbiamo sensibilizzato tanti lavoratori che ora, attraverso il patronato, stanno presentando denuncia di malattia professionale.
Possiamo così dire che un primo obiettivo è stato raggiunto. Ma proseguiremo, già nelle prossime settimane, con un’ulteriore indagine più mirata e approfondita, che ci dovrà consentire di poter collegare il rischio di insorgenza della malattia all’attrezzo da pesca utilizzato, in modo da poter elaborare una casistica precisa ed attendibile anche dal punto di vista scientifico, grazie alla collaborazione del gruppo di medici del lavoro che ci offre il suo prezioso aiuto in quest’impresa e al nostro attento lavoro nelle marinerie. Il passo successivo sarà, poi, quello di modificare le tabelle con l’inserimento di malattie professionali direttamente collegate al mestiere di pesca svolto dal lavoratore e di traguardare, così, l’obiettivo più alto della nostra Campagna.
Infine pensiamo sia utile esportare questa nostra esperienza anche in altri Paesi europei attraverso l’ETF, la federazione europea dei sindacati dei trasporti e della pesca, e i diversi sindacati dei Paesi membri con i quali abbiamo già stabilito proficui rapporti di scambio di esperienze.
Siamo consapevoli che l’obiettivo è ambizioso e perciò ci sarà bisogno di un ulteriore impegno organizzativo della Flai Cgil e del coinvolgimento di altri soggetti del settore. Ma tale obiettivo, va nel senso di migliorare le condizioni di vita dei lavoratori e della loro stessa dignità, che è la ragione principale della nostra azione, ed è anche la sfida che abbiamo intrapreso quando abbiamo cominciato ad organizzare i lavoratori della pesca. È una sfida che si vince tutti insieme e per questo vogliamo ringraziare, tutte le compagne ed i compagni che, nei mesi scorsi, in tante marinerie hanno svolto un lavoro importante e prezioso che ci ha portato a questo primo risultato. Ci sarà bisogno di maggiore cura e attenzione nelle interviste che dovremo fare nella fase successiva ma sappiamo di poter contare sul loro serio impegno.
Così come vogliamo ringraziare
il Dott. Di Palma dell’Inail nazionale che ha, con grande professionalità, coordinato il gruppo di medici che hanno lavorato ai questionari e l’Inca Cgil che ci ha assistito nelle marinerie interessate.
Giovanni Mininni
Segretario Nazionale FLAI CGIL