Dopo 18 anni di attesa e otto mesi di trattative è stato definito stanotte il primo Ccnl della pesca cooperativa, che interesserà circa 20.000 lavoratori che costituiscono oltre il 70% della flotta peschereccia italiana. A sottoscriverlo sono state le Organizzazioni sindacali Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila Pesca e le centrali cooperative Agci-Agrital, Federcoopesca-Confcooperative e Lega Pesca.
Il Contratto regolarizza per la prima volta la retribuzione in questo settore attraverso la definizione delle tabelle contrattuali, che saranno uguali su tutto il territorio nazionale e che garantiranno a questi lavoratori l’accesso al sistema degli ammortizzatori sociali dal quale erano fino ad oggi estromessi.
Si riconosce, inoltre, un’indennità per la malattia e per l’infortunio dei lavoratori migliore di quella di Federpesca, pari a 10 euro per un massimo di 180 giorni. Le parti hanno, infine, sottoscritto un Avviso comune con il quale si chiede al governo di intervenire per modificare la legislazione vigente in materia di pesca cooperativa e in particolare rispetto alla legge 250/58 sull’indennità di malattia e alla 142/01, che assegna alle cooperative del settore il compito di gestire le retribuzioni in base al loro fatturato.
“La definizione del Contratto nazionale della pesca cooperativa – ha dichiarato il Segretario nazionale della Flai-Cgil Giovanni Mininni – è un risultato storico, frutto di una trattativa lunga e difficile che si è conclusa positivamente grazie alla grande determinazione delle Organizzazioni sindacali e alla serietà delle associazioni nazionali delle cooperative che hanno rinunciato ad alcuni privilegi che avevano conseguito negli anni”.
“In questo modo – ha continuato Mininni – siamo riusciti a colmare un vuoto e a consegnare ai lavoratori un Ccnl di qualità in grado di stabilire con certezza la retribuzione e di tutelare i loro diritti”. “Il nostro lavoro in favore degli addetti della pesca cooperativa non si esaurisce qui – ha concluso il Segretario nazionale della Flai-Cgil – ma ci vede ora impegnati nei confronti del governo sia per l’erogazione degli ammortizzatori sociali che per la modifica della leggi 250 e 142”.