COMUNICATO SINDACALE
A distanza di una settimana dal convegno della FLAI CGIL sulla sicurezza nel settore della pesca, rientrati in porto i diretti interessati dopo una settimana di lavoro in mare( ci riferiamo ai pescatori ed ai loro armatori), è il caso di fare il punto della situazione sulle proposte che sono emerse per migliorare le condizioni di lavoro del settore, a Rimini e in Emilia Romagna.
Durante il convegno, tutti gli intervenuti al convegno hanno condiviso la descrizione fatta dalla FLAI CGIL della situazione del settore in materia di sicurezza:
- Una difficoltà ad avere dati esatti sull’incidenza degli infortuni e delle malattie professionali a causa dei diversi sistemi di rilevazione dei due istituti che assicurano i pescatori(l’INAIL e l’IPSEMA), ed a causa del fenomeno di sottodenuncia degli eventi da parte degli addetti;
- Un incidenza degli infortuni, soprattutto riguardo alla loro gravità, tra le più elevate tra tutti i settori economici del nostro Paese e del mondo;
- Una indeterminatezza, sovrapposizione e confusione delle norme sulla sicurezza riguardanti il settore, che ne rendono difficile l’applicazione e la comprensione innanzitutto ai destinatari delle stesse, e cioè le marinerie, ma anche a chi ne deve esigere l’applicazione.
E’ da considerare innanzitutto positivo vedere la grande partecipazione ed attenzione alla discussione, che leggiamo nella consapevolezza di tutto il settore, che quello della sicurezza è un’esigenza che non si può ulteriormente rinviare. E tutti coloro che erano al convegno dello scorso 7 marzo hanno pertanto sentito anche l’esigenza di intervenire e dare un contributo.
Il primo è venuto dalla Provincia di Rimini, nella persona del vicepresidente Taormina, che non si è limitata a portare i saluti del territorio ospite, ma si è anche resa disponibile a promuovere la messa a regime del sistema organico per la messa in sicurezza del settore che la FLAI CGIL ha proposto nelle premesse del convegno. Dovremo, insieme, coinvolgere la Regione Emilia Romagna, cogliendo così la disponibilità già data dal suo servizio di Economia Ittica nel giustificare la propria impossibilità a partecipare al convegno, perché tale sistema riguardi tutta la costa della nostra regione.
E’ da raccogliere anche il grido d’allarme della Capitaneria di Porto di Rimini, in rappresentanza delle Capitanerie dell’intera Regione, che ha denunciato anch’essa lo scarso grado di applicazione delle norme in materia di sicurezza sulle imbarcazioni dei nostri porti. E’ necessario, secondo noi, che si convochino i Tavoli, ai quali deve partecipare anche il servizio prevenzione dell’AUSL, insieme ai rappresentanti del settore, per chiarire l’interpretazione delle norme, e cominciare ad applicarle insieme. Questo a favore della sicurezza dei lavoratori, attraverso la semplificazione e trasparenza delle norme per gli stessi armatori. E’ da questo Tavolo che si devono ottenere risposte certe ai dubbi sui comportamenti da tenere, espressi chiaramente da pescatori, armatori, enti di formazione, cooperative pesca, intervenute dall’intera regione, al nostro convegno di sabato scorso.
Con questo comunicato siamo a richiedere la convocazione di un Tavolo, da parte di Regione Emilia Romagna e Provincia di Rimini, che si confronti sulle esigenze del settore, a partire dalla messa in sicurezza degli addetti.
Rimini, 13.03.2009
Coordinamento pesca FLAI CGIL Emilia Romagna