Nel “question time” di ieri alla Camera dei deputati, il Ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli è intervenuto sulla condizione di difficoltà che sta attraversando la pesca per effetto dell’eccessivo costo del gasolio che, in questi mesi, ha messo in ginocchio il settore. Fai, Flai e Uila Pesca hanno apprezzato l’intervento del Ministro che ha illustrato le iniziative e le misure introdotte a sostegno delle imprese di pesca ormai ridotte allo stremo.
“Il credito d’imposta del 20% sulle spese effettuate nel primo trimestre di quest’anno per l’acquisto del carburante e i 20 ml di euro messi a disposizione dal Mipaaf, attraverso il Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura, sono due delle misure che, in questi ultimi giorni, sono state concesse e rese operative alle imprese come sovvenzioni. A livello europeo, nel contesto delle programmazioni del Feamp 2014-2020 e del Feampa 2021-2027, sono stati, inoltre, previsti interventi specifici a sostegno del settore”. Lo dichiarano in una nota Fai, Flai, Uila Pesca.
“Auspichiamo che tali provvedimenti abbiano un’applicazione tempestiva e sottolineiamo l’estrema necessità di individuare forme di sostegno a favore dei lavoratori e delle lavoratrici che, che al pari delle imprese, stanno subendo gli effetti negativi della crisi, partecipando in maniera diretta alle perdite dei profitti. Non c’è nulla, infatti, per chi, in questi mesi, ha contribuito ai costi delle imprese, per chi ha partecipato attivamente alle manifestazioni degli imprenditori, per chi ha subito le serrate per salvaguardare il proprio posto di lavoro, per chi, come più volte abbiamo evidenziato, partecipa in prima linea e subisce tutte le perdite”.
“In particolare, – ricordano Fai, Flai e Uila Pesca – è in discussione in questi giorni, attraverso un confronto con il Mipaaf, il decreto attuativo della CISOA, che dovrà intervenire con tempestività, al fine di garantire non solo la tenuta occupazionale, economica ed ambientale del settore, ma anche per dare piena copertura in materia di salute e sicurezza e in caso di condizioni meteo marine avverse”.
“Il “caro gasolio” – proseguono i sindacati – ha investito in pieno tutto il settore producendo effetti drammatici sia per le imprese che per i lavoratori ed è necessario, pertanto, porre attenzione al dramma sociale che potrebbe scaturire da questa situazione, considerando che già da mesi migliaia di pescatori sono senza reddito. Ed è per questo che le organizzazioni sindacali hanno chiesto, nei giorni scorsi, l’apertura di un tavolo di confronto con il Ministero del lavoro per discutere di questi temi delicati e per approntare soluzioni concrete ed immediate a sostegno del reddito dei pescatori”.